Dal “registro di presenza” per consentire il tracciamento di eventuali contagi all’obbligo di mascherine per gestori e bambini sopra i 6 anni, dalle posate monouso agli ingressi scaglionati: sono alcune delle regole previste nelle linee guida per la riapertura dei centri estivi contenute nell’ordinanza firmata dai ministri Roberto Speranza ed Elena Bonetti.
Le regole disciplinano i centri diurni ma anche i campi estivi che prevedono il pernottamento e dovranno essere seguite da tutti gli enti che organizzano, dagli asili nido alle parrocchie, dagli enti culturali agli scout. La prima pubblicazione delle linee guida è avvenuta con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 17 maggio 2020.
Il testo è stato redatto grazie al lavoro congiunto con Associazione nazionale comuni italiani, Unione delle Province d’Italia, Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Società italiana di pediatria, d’intesa con i Ministeri dell’istruzione, della salute, del lavoro e delle politiche sociali, delle politiche giovanili e dello sport, ed è integrato dalle raccomandazioni del Comitato tecnico-scientifico del Dipartimento della protezione civile, della Presidenza del Consiglio dei ministri.
Il documento è allegato all’ordinanza del Ministro della salute 21 maggio 2021, di concerto con il Ministro per le pari opportunità e la famiglia.
Ecco tutte le regole da seguire
Referente Covid.
Gli operatori, animatori e volontari dovranno essere “opportunamente informati e formati sui temi della prevenzione di Covid-19” e “il gestore deve individuare un referente per Covid-19 all’interno della propria struttura che sovraintenda il rispetto delle disposizioni previste nelle linee guida”.
Segnaletica e messaggi educativi.
Gli spazi dovranno essere indicati per evitare assembramenti e le strutture sono invitate ad affiggere manifesti con le regole anti-contagio.
Gite e visite, occhio ai traporti.
Richiesto sempre il rispetto delle “vigenti disposizioni di sicurezza”.
Asili nido, giocattoli igienizzati.
Non essendo possibile mantenere le distanze nelle attività con piccoli da 0 a 3 anni gli educatori devono usare “ulteriori dispositivi” oltre alla mascherina chirurgica, per esempio per proteggere occhi e viso. I giocattoli debbono essere disinfettati ma anche risciacquati visto che potrebbero essere portati in bocca dai bambini.
Pasti con piatti e posate monouso.
Possibile anche ricorrere a servizi esterni nel rispetto dei protocolli.
Cestini rifiuto con pedale.
Il gestore deve inoltre prevedere “sufficienti scorte” di mascherine, gel, salviette di carta monouso.
Pernottamenti, un metro tra i letti.
È necessario misurare tutti i giorni la temperatura ai ragazzi e non mescolare la biancheria dei ragazzi. “È consigliato prevedere un erogatore di gel idroalcolico per le mani all’ingresso di ogni camera e tenda”.
Spazi dedicati per ospitare casi sospetti.
Chi organizza attività per i ragazzi dovrà chiedere una iscrizione e comunque predisporre “spazi dedicati” nel caso in cui un bambino o un operatore “manifestino sintomatologia sospetta”. Se qualcuno ha una temperatura sopra 37.5 gradi o un sintomo compatibile con il Covid, “va posto in una area separata di isolamento dagli altri minori sotto la vigilanza di un operatore possibilmente vaccinato”.
Ingressi scaglionati.
I gestori devono prevedere punti di accoglienza per l’ingresso e per l’uscita.
Giochi in spiaggia, resta distanziamento.
Per i giochi all’area aperta, in parchi, spiagge, giardini e sentieri, per i minori, che comunque devono essere accompagnati da un adulto, è necessario il “rispetto del distanziamento fisico” e l’uso dei “dispositivi di protezione individuale”.
Disabili, rapporto 1 a 1 con operatori.
L’ordinanza chiede per i più fragili “particolare attenzione e cura” anche potenziando la presenza di educatori “fino a portare eventualmente il rapporto numerico a un operatore per ogni bambino inserito”.
Di seguito riportiamo il link alla pagina del Dipartimento per le politiche della famiglia con le Linee guida attività educative non formali e informali minori di età