L’Arcivescovo ai giovani educatori: «Impariamo a conoscerci e a costruire relazioni»

Sabato 26 settembre il primo incontro dell’Arcivescovo con i giovani genovesi è stato un grande momento di festa: 337 ragazzi e adulti tra educatori, capi scout, animatori degli oratori, insegnanti e professori, si sono ritrovati al parco dell’Acquasola per l’inizio dell’anno pastorale (ma tantissimi sono stati anche coloro che ci hanno seguito in diretta streaming da casa grazie alla diretta realizzata dall’Ufficio Comunicazioni Sociali diocesano).

Il desiderio di Padre Marco era proprio quello di conoscersi a vicenda e di sentire cosa i giovani pensano della Chiesa per potersi mettere in cammino con noi. La consulta diocesana di Pastorale Giovanile ha preparato un’attività, prima individuale e poi a piccoli gruppi, per riflettere insieme su come i giovani sognano la nostra Chiesa genovese, anche alla luce di questo tempo di lockdown.

“La cosa più bella che possiamo regalarci l’un l’altro è la relazione” ha detto l’Arcivescovo. “E noi come coltiviamo le nostre relazioni? Siamo disposti a volte anche a non voler avere per forza ragione pur di salvarle, oppure i nostri egoismi sono più importanti?”.

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