Dal 3 al 7 luglio a Trieste la Settimana Sociale dei cattolici: prendere coscienza della storia e ricercare le vie per una buona politica

“Tutto in relazione”, “Nessuno può rimanere indifferente alla sorte dei suoi fratelli”.
Due espressioni note. La prima è uno degli spunti salienti della Laudato si’ di Papa Francesco. Richiama la capacità di tenere insieme, globale e locale nella consapevolezza che – come enunciato nella Evangelii gaudium – se è vero che il tutto è superiore alla parte pur non potendo né pensare a tutto né fare tutto ognuno può fare la propria parte per concorrere al buono globale. Quindi pur nelle differenze delle varie realtà e sfide del tempo presente, il “tutto in relazione” sollecita ad essere e agire in reti comunitarie. La seconda espressione riprende la Populorum progressio di Paolo VI ed è un richiamo a non voltarsi dall’altra parte, a non abdicare alle nostre responsabilità, a non tollerare quella indifferenza che sta contagiando il vivere sociale. Se solo analizziamo i tanti eventi di queste settimane non possiamo fermarci ad annusare o cedere a rassegnazione. Guerre, violenza (con il buon esempio del nostro parlamento democratico!), elezioni europee, il balzello dei tassi, il G7 con la partecipazione di Papa Francesco, il Giubileo 2025, la pubblicazione del messaggio per la Giornata mondiale dei poveri del prossimo novembre, intelligenza artificiale, il cammino sinodale della diocesi con la presentazione del piano pastorale… Sono aspetti che riflettono una complessità che evidenzia la profonda commessione delle grandi sfide che ci riguardano, che riguardano tutti e che richiedono corresponsabilità.
La Settimana sociale di Trieste ( 4-7 luglio prossimi) è un momento che consente ancora una volta di prendere coscienza della storia e di ricercare insieme vie rinnovate che, fortemente innestate in essa, favorisca la testimonianza del Vangelo. Il tema della settimana, ci porta “al cuore della democrazia”.
Settimana Sociale: non è un evento o una assemblea riservata ai delegati. È opportunità per riflettere, «per condividere il presente e immaginare insieme il futuro, ricercando sempre nuove vie per costruire il bene comune». Le questioni di fondo: riduzione delle disuguaglianze, custodia del creato; partecipazione e pace, lavoro e diritti, ecologia integrale, economia, migrazioni e diritto ad una vita libera e dignitosa per tutti sono tutte in relazione!
È possibile affrontarle non con ricerche e soluzioni affrettate, ma in un processo che parte dalla decisione di ciascuno di partecipare. Se le scelte responsabili di ciascuno si fondono comunitariamente è davvero possibile immaginare un futuro più sereno.
Il futuro. Uno spazio in cui alzare lo sguardo dalle tenebre e aspirare a cose più alte. Se i temi della settimana aiutano a risalire ai contenuti della Evangelii Gaudium e della Laudato si’ sarà con il Documento preparatorio, Strumento di orientamento che trova riferimento in Fratelli tutti, la base del nostro agire. Alcune parole devono diventare abituali nella nostra vita quotidiana: fraternità, amicizia sociale, pace, ospitalità, dialogo, tenerezza, creatività, cultura dell’incontro, riconciliazione, amore per il bene comune sono i termini che ci aiutano a capire che l’orientamento “sociale” delle settimane ha una grande valenza spirituale perché evangelizzare il sociale è un impegno/dovere dei credenti che è stato sapientemente descritto nella Evangelii Gaudium, l’esortazione che costituisce il filo rosso della lettera pastorale del nostro Arcivescovo. La Chiesa in uscita non si realizza con improvvisazioni o rimedi di corto respiro, ma con il passo dei pellegrini di speranza (cfr Giubileo 2025), con quei processi di ascolto e discernimento che hanno scandito il cammino sinodale e che ora devono accompagnare la storia vicina.
Nel tempo della tecnocrazia e della cultura robotica, dell’ecologismo, dell’individualismo dominante, dei diritti personali come cattolici desideriamo ancora una volta prenderci cure dell’uomo forse non è banale avvicinarci alla settimana sociale, non come l’ennesima iniziativa provvisoria o aleatoria ma come partecipi del cammino dell’umanità.
Nell’intervento al G7 Francesco ha detto tra l’altro che “l’umanità presente e futura ha urgenza di un progetto comune” e questo dovere appartiene alla politica ma «si può trovare una via efficace verso la fraternità universale e la pace sociale senza una buona politica?».
Se vogliamo andare al cuore della democrazia dobbiamo metterci il cuore! Dobbiamo metterci testa e tempo per una nuova politica. Da Trieste aspettiamo indicazioni forti sull’impegno pubblico e politico di tutti per uscire da modalità teoriche a attivare processi che siano davvero orientati al bene comune. mi pare utile chiudere il presente articolo con le parole conclusive di Papa Francesco nell’intervento citato «Come ho già detto altrove: la società mondiale ha gravi carenze strutturali che non si risolvono con rattoppi o soluzioni veloci meramente occasionali. Ci sono cose che devono essere cambiate con reimpostazioni di fondo e trasformazioni importanti. Solo una sana politica potrebbe averne la guida, coinvolgendo i più diversi settori e i più vari saperi. In tal modo, un’economia integrata in un progetto politico, sociale, culturale e popolare che tenda al bene comune può “aprire la strada a opportunità differenti, che non implicano di fermare la creatività umana e il suo sogno di progresso, ma piuttosto di incanalare tale energia in modo nuovo (Laudato si’, 191)».
Non lasciamo cadere queste ripetute sollecitazioni di Francesco, non restiamo indifferenti alle questioni del tempo. «In questo anno dedicato alla preghiera, abbiamo bisogno di fare nostra la preghiera dei poveri e pregare insieme a loro. È una sfida che dobbiamo accogliere» (Francesco: messaggio per la Giornata mondiale dei poveri 2024). Viviamo in una umanità povera di senso, di speranza, di fraternità…” c’è bisogno di uno scatto!” come ha più volte invocato don Luigi Ciotti nel suo intervento a “Leggere l’antimafia” proposto da Libera e da Mettiamoci in gioco (per il contrasto al gioco d’azzardo).

Gigi Borgiani

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