Adolescenti: in 200 al Giubileo di aprile

Dal 25 al 27 aprile si svolge a Roma il Giubileo degli Adolescenti. Da Genova partiranno circa 200 ragazzi (altri 800 – e più – parteciperanno a maggio al tradizionale pellegrinaggio dei cresimandi e cresimati). Sono una quindicina le comunità parrocchiali che hanno scelto di partecipare al giubileo di aprile: Gavi, Cornigliano, Pontedecimo, San Siro di Nervi, Gruppo Panda, S. Stefano Larvego, San Pio X, Spirito Santo, Vigne, Certosa, Ceranesi, S. Zita, S. Margherita di Marassi, Scout FSE GE 3 di S. Zita.

I ragazzi vivranno la giornata di venerdì 25 aprile partecipando a una via lucis e ad altre attività organizzate anche per sabato 26. Domenica 27 aprile parteciperanno in Piazza San Pietro alla celebrazione eucaristica con la canonizzazione di Carlo Acutis.
Proprio Carlo Acutis sarà la “guida” che accompagnerà gli adolescenti pellegrini. La sua vita, la sua storia ricordano a tutti la bellezza e, soprattutto, la possibilità di diventare santi, anche se si è giovani. Sono quattro i filoni di spiritualità per cui Carlo Acutis può essere di esempio ai ragazzi di oggi.
Il primo è basato sulla ricerca della propria unica identità e della propria vocazione attraverso la sua celebre frase: “non voglio morire fotocopia”. In un mondo che omologa, che rende tutti uniformati anziché uniti, ogni adolescente è chiamato a trovare la propria unica e irripetibile strada.
Il secondo filone è quello della scoperta della Eucarestia, dove troviamo tutta quanta condensata la nostra Fede: l’Ascolto della Parola, il dono di sé, la comunione con Dio e coi fratelli, l’invio in missione per condividere il dono.
Il terzo filone è quello dell’attenzione ai poveri. Carlo, pur giovanissimo, si dedicava ai più poveri e aveva attenzione a chi rimaneva emarginato; anche questo può essere un aiuto e uno stimolo che lui può dare agli adolescenti oggi. Non occorre aspettare “ di essere maggiorenni” per aiutare gli altri, si può iniziare molto prima!
Il quarto è quello dell’amore a Maria, che non è solo la ‘presenza femminile’ nella nostra fede, ma è anche modella della comunità; guardando e amando lei, come faceva Carlo, un adolescente può capire molto della vita.

Il campo missionario che ci indica Carlo Acutis è di certo quello del Web, di internet. Essendo santo dei nostri giorni si è fatto santo anche attraverso l’uso del web. Si tratta cioè di incarnare la nostra fede nell’oggi, fatto anche di un mondo “virtuale”, ma non per questo irreale. Carlo lo aveva compreso. Gli adolescenti di oggi lo capiscono, al contrario di noi poveri boomers errabondi in una terra per stranieri che ci affascina e che ci abbaglia, spesso confondendoci! È possibile vivere il Vangelo attraverso internet, non solo applaudendo alle meraviglie della tecnologia, ma anche attraverso lo spirito critico e l’uso cosciente e non addomesticato del web: queste sono tematiche molto attuali. Internet è uno strumento dal potenziale elevato che va umanizzato, dove va portato il Vangelo non solo come contenuto intellettivo o emotivo, ma anche come comprensione generale.

Con Carlo, dunque, gli adolescenti si inoltreranno nel percorso comune di tutta la Chiesa che comprende i noti punti del Giubileo:
Essere Pellegrini, persone che camminano nella Storia, che come Gesù “percorrono campi, villaggi e città”, andando nelle strade della storia, cercando i luoghi più remoti, le galilee delle genti. Ma questo è facile per degli adolescenti, curiosi per natura.
Essere gioiosi, ricercatori di felicità. Scoprire la gratuità come stile di vita, come leggerezza delle relazioni non appesantite da aspettative eccessive; scoprire la fede come giogo leggero e dolce che rende la vita una festa pur nelle difficoltà e nelle croci.
Essere persone di Speranza, portatori di Speranza in un mondo solo e disperato. Sperare laddove non appare la Speranza; guardare al futuro con sguardo di luce nonostante gli avvoltoi si aggirino sul pianeta e i famosi dragoni dell’apocalisse non accennino ad andarsene. Il sorriso e la voglia di vivere dei nostri ragazzi saranno un toccasana per noi adulti.
Roma ci attende allora! Roma: la Città eterna! Ma soprattutto ci attende Pietro, colui che ha il ministero dell’unità nella carità; colui che ci ricorda la nostra vocazione vera e grande; essere segno di unità nel mondo, in tutto il mondo. Per questo non potrà che essere un pellegrinaggio di Pace, di invocazione della Pace.

Don Fully Doragrossa

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