S ono quattro i genovesi partecipanti al Convegno Nazionale di Pastorale giovanile che si sta svolgendo a Sacrofano a Roma (Don Laria, Don Doragrossa, Don Danovaro e Suor Elena della Pora); insieme a loro altri liguri coi rappresentanti regionali Don Alberto Gastaldi (Chiavari) e Martina Maspes (Savona).
Il tema del convegno è Domine quo vadis? Signore Dove vai? Ma essendo nelle vicinanze di Roma potremmo anche parafrasare il celebre film che rivolge la domanda a Pietro, fuggitivo dalle persecuzioni, e siccome Pietro è la Chiesa la domanda va posta anche alla Pastorale Giovanile: dove vai?
La risposta potrebbe essere assai semplice: seguo il Signore! Ma mi capite che declinarlo nell’oggi potrebbe non essere così semplice. E il convegno da subito ci suggerisce che non darà risposte ma ci aiuterà a fare le domande giuste per intravvedere il cammino.
Nella prima giornata abbiamo già subito ricevuti alcuni spunti che introdurranno in giornate fatte di laboratori, e di scambi di esperienze.
Intanto significativo il fatto che una relazione d’apertura, si potrebbe quasi dire il saluto , sia stato fatto dal presidente dell’ANCI, i comuni italiani per sottolineare la volontà di “uscire” della pastorale giovanile, di radicarsi sempre più nel territorio; singolare poi l’esperienza ascoltata di Giovanna Dell’erba fondatrice de “il cielo itinerante” una associazione che porta nei comuni e nelle scuole, nelle comunità più piccole un nuovo modo di intendere e sperimentare la scienza per bimbi che sarebbero altrimenti scarsamente stimolati e un po’ lasciati indietro su certi temi. Un’esperienza di “uscita” e vicinanza alle situazioni più fragili, più dimenticate del nostro territorio. Maria Pia Colella, psicoterapeuta e scrittrice, ci ha poi fatto riflettere sul tema dell’adultità, cosa vuol dire essere adulti, prendere in mano la propria vita, essere consapevoli di sé nella libertà, portare libertà agli altri un tema non da poco in una società che ci vorrebbe eterni infantili consumatori, dipendenti da algoritmi pensati da pochi. Altro super-tema del periodo, l’intelligenza artificiale, è stato poi affrontato da Padre Paolo Benanti, recentemente venuto a Genova per un intervento a Palazzo Ducale. Anche stavolta Padre Benanti, tutt’altro che artificiale ma anzi ammaliatore, come sempre ci ha aperto gli occhi con straordinario equilibrio sui temi dell’intelligenza artificiale che tanto ci spaventano ma che guidano la vita dei nostri giovani, anzi oserei dire dei nostri bambini. Inutile ripetere, ci sa proprio fare, grande competenza e capacità di tenere la attenzione alta. Alla fine non ci ha spaventato, o quasi, ma ci ha consigliato di far fare l’esperienza dell’umano ai nostri giovani e di insegnare ad abitare le domande che vengono fuori dall’intelligenza artificiale stessa. Vedremo anche a tal proposito cosa dirà Papa Francesco al G7 in Puglia tra poche settimane.
Nei giorni successivi i temi dei laboratori tracciano la strada della Pastorale giovanile per il futuro. Laboratori su “Luoghi belli e spazi vivi” conditi da una esperienza visiva e itinerante su Roma stessa, a vedere gli spazi di bellezza della città eterna. Vedendo la bellezza di questa città possiamo appena lontanamente assaggiare la bellezza che può nascere a Genova se con un po di voglia e fantasia “ripensiamo” gli spazi per i giovani e per il futuro. Se la bellezza può essere di casa nella bella Roma chissà cosa potrà essere nella bellissima Genova.
Altri laboratori saranno “tempi forti, esperienze forti” per preparare non solo le GMG ma perché i giovani nelle loro diocesi possano vivere esperienze forti che sostengano il quotidiano della fede. “Quando volano i cormorani” altro tema” in relazione alla speranza da seminare nel cuore delle giovani generazioni che forse non hanno davanti a sé quelle rosee prospettive che almeno noi boomers, figli di chi era uscito dalla guerra, avevamo almeno nei sogni.
Il tema della corporeità a cura del servizio tutela minori e il tema dell’ecumenismo con il laboratorio di spiritualità interreligiosa chiudono la seconda giornata. Come si vede tutti temi all’ordine del giorno anche nelle nostre parrocchie e centri giovanili.
In conclusione possiamo dire però che alla domanda Dove vai? Facciamo seguito con un’altra domanda di Gesù: “Mi ami tu?” perché se lo amiamo sappiamo bene che dove sarà Lui saremo anche a noi; non ci resta che lasciarci abitare dallo Spirito Santo e guardare con fiducia e speranza alla storia che abbiamo davanti.
Don Fully Doragrossa
Coordinatore Pastorale Giovanile