Silenzio. In un sabato sera caldo di inizio agosto, sulla riva del fiume Tago oltre un milione e mezzo di giovani sono in silenzio, si sente scorrere una leggera brezza tra gli stuoini e i sacchi a pelo stesi per terra. I volti e gli sguardi dei giovani è verso il palco del campo della Grazia dove è esposto il Santissimo.
Ecco l’immagine della Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona, l’immagine di una Chiesa giovane che guarda a Cristo, che guarda all’origine della gioia, quella vera, quella che ha accompagnato le giornate portoghesi per tantissimi giovani da tutto il mondo e per i quasi 1000 genovesi che hanno partecipato.
Raccontare una GMG è difficile, farlo attraverso solo alcune parole è ancora più difficile: si tratta di un’esperienza di fede, un’esperienza unica per ciascuno che ha avuto il dono di viverla. Un milione e mezzo di partecipanti, un milione e mezzo di esperienze diverse, ognuna delle quali nasce da una vita già ricca di altre esperienze, si costruisce nello stesso luogo, ascoltando le stesse parole, incontrando le stesse persone e poi prosegue e continua in quel turbinio della vita quotidiana.
(L’articolo integrale su Il Cittadino n. 30 del 3 settembre 2023)