Vent’anni di Pastorale giovanile a Genova! Era infatti il 2 dicembre del 1995 quando venne inaugurato il Centro San Matteo, il luogo della Pastorale Giovanile della diocesi di Genova.
Il vescovo di allora, Mons. Dionigi Tettamanzi, arrivato da pochi mesi nel capoluogo ligure, continuò il percorso intrapreso negli anni precedenti dal suo predecessore, Mons. Giovanni Canestri, che, sulla base di quanto indicato dalla segreteria generale della CEI, vale a dire di radicare in ogni diocesi un ufficio dedicato alla pastorale dei giovani, decise di fondare a Genova un posto in cui si potesse parlare ed occuparsi della pastorale giovanile. A guidare questo ufficio fu chiamato un giovane don Nicolò Anselmi. E fu così che quel pomeriggio di inizio dicembre vennero solennemente benedetti da Mons. Tettamanzi, da Mons. Gian Carlo Rapallo (abate dell’abbazia di San Matteo) e da don Anselmi i locali attigui al chiostro e alla chiesa gentilizia della famiglia Doria.
In vent’anni c’è naturalmente un po’ di storia da raccontare; anni in cui la pastorale giovanile ha cercato di contribuire con il suo servizio alla diocesi. Un servizio fatto di sostegno e stimolo per la pastorale ordinaria cercando di unire gli eventi con la vita di tutti i giorni dei giovani, dei ragazzi e degli adolescenti che sono impegnati nei gruppi parrocchiali ed associativi. Non vanno altresì dimenticati gli educatori: il loro servizio e la loro missione consiste nel fondamentale compito di formare i giovani crescendo in una vita profondamente radicata in Cristo.
Il compito del Servizio di pastorale giovanile è innanzitutto quello di fortificare i giovani nel loro rapporto con Gesù Cristo cercando di unire con un profondo senso di comunione di varie realtà sparse sul territorio diocesano: dalle parrocchie agli istituti religiosi, dalle associazioni ai movimenti laicali naturalmente senza tralasciare il lavoro svolto dagli altri uffici di curia.
Va sottolineato che in vent’anni i giovani cambiano: forse una volta erano più legati alla realtà locali e parrocchiali mentre oggi vanno e vengono dalle nostre chiese con le difficoltà, in alcune situazioni, di poterli trattenere. E’ importante tener conto del fatto che i giovani hanno di fronte molteplici offerte in vari campi oltre a quello religioso.
Ciò comporta naturalmente una frammentazione e una dispersione a discapito di una realtà più solida e ben radicata. La sfida posta dalla pastorale giovanile è proprio quella di aiutare i giovani a trovare l’unità nel loro essere. Bisogna pertanto essere capaci di poter incontrare ragazzi ed adolescenti per strada e nei luoghi che frequentano abitualmente, aprendo loro le porte delle nostre chiese.
Possiamo dire che questo è un po’ il nostro sogno, proprio come quelli che un giovane all’età di vent’anni può avere, quando inizia a progettare e naturalmente a sognare la propria vita futura.
Sono stati vent’anni di tante iniziative, incontri ed occasioni di preghiera e fraternità: i primi passi svolti in diocesi, una realtà poi consolidata, i grandi momenti delle GMG europee e sparse in tutto il mondo, l’appuntamento dell’Agorà dei giovani a Loreto nel 2007 e la visita di Papa Benedetto XVI l’anno successivo. Non vanno dimenticate le “sfide”, se così possiamo definirle, che ci aspettano nel prossimo futuro, prime fra tutte la Missione diocesana dei Giovani.
Oggi il Centro San Matteo si pone come punto di incontro e di confronto, ha il compito di coordinare, organizzare ed informare sulle diverse attività legate alla Pastorale Giovanile aperte a tutti i giovani della diocesi cercando di consentire una maggiore collaborazione e un maggior dialogo tra le diverse associazioni giovanili cattoliche e non, con le parrocchie, i sacerdoti, i vicari, le scuole, l’università, il mondo del lavoro e tutti gli altri ambienti che i giovani frequentano cercando di comunicare la Verità in modo molto chiaro.
Le attività che attualmente vengono proposte sono innanzitutto gli incontri con il Cardinale che si svolgono nei momenti forti dell’anno liturgico, la mensa per i poveri che ogni lunedì sera offre un pasto caldo ad una ottantina di persone meno abbienti, il gruppo giovani che si riunisce il martedì per pregare e crescere insieme nella fede, i sabati della solidarietà, la consulta diocesana che raggruppa i rappresentanti giovani dei vicariati e delle associazioni e lo sportello di orientamento attivo da due anni. Come accennato il 2016 sarà intenso: oltre alle normali attività pastorali, a luglio si terrà la GMG a Cracovia mentre dopo il Congresso Eucaristico di settembre partirà la vera e propria Missione Giovani per cui attualmente si stanno svolgendo gli incontri di formazione.
Vogliamo anche sottolineare che in questi due decenni, i due responsabili che si sono succeduti alla guida del Centro San Matteo sono stati nominati vescovi, segno che il Santo Padre e che la Chiesa intera, ritengono molto importante il lavoro svolto dalla Pastorale Giovanile. Parliamo di Mons. Nicolò Anselmi che, dopo gli anni in cui è stato chiamato a Roma come responsabile nazionale dei giovani, è ritornato a Genova e poi nominato vescovo ausiliare della nostra diocesi. In quella parentesi di cinque anni, dal 2007 al 2012, il responsabile della Pastorale giovanile fu Mons. Guido Gallese, attuale vescovo di Alessandria. A loro va naturalmente il ringraziamento per quanto hanno fatto sia spiritualmente che materialmente per il Centro San Matteo e per la Pastorale Giovanile diocesana. Un ringraziamento va anche a Mons. Gian Carlo Rapallo, l’abate parroco della Chiesa di San Matteo, che in questi anni ha collaborato ed aiutato in alcune attività da noi proposte, al diacono permanente Davide Burlando affidato alla Pastorale Giovanile e a tutti coloro che in vent’anni hanno collaborato, aiutato e frequentato il Centro San Matteo.